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Tra una settimana si concluderà l'acquisizione del Credit Suisse da parte di UBS

TL;DR

  • UBS è pronta a finalizzare l'acquisizione di Credit Suisse entro il 12 giugno, creando un colosso bancario svizzero con un bilancio di 1,6 trilioni di dollari.
  • L'accordo dipende dall'approvazione della Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti; In previsione, le azioni UBS salgono dell'1,1%, Credit Suisse dello 0,7%.
  • La fusione è vista come un passo significativo verso l'integrazione, nonostante il cambiamento del profilo di rischio di UBS.

La tanto attesa unificazione dei due colossi bancari svizzeri, UBS e Credit Suisse , dovrebbe concludersi tra una settimana. Questa colossale fusione, favorita da un’operazione di salvataggio sostenuta dal governo all’inizio di quest’anno, è destinata a dare vita a un colosso nel settore bancario, che vanta un bilancio che fa pendere l’ago della bilancia a 1,6 trilioni di dollari.

Prepararsi per una fusione monumentale

L'imminente chiusura dell'operazione dipende dall'approvazione della dichiarazione di registrazione da parte della Securities and Exchange Commission statunitense.

Questa dichiarazione riguarda, tra le altre condizioni di chiusura, le azioni che verranno trasferite nell'ambito dell'operazione, secondo una dichiarazione di lunedì di UBS.

La conclusione dell'acquisizione segnerà l'incorporazione di Credit Suisse Group AG in UBS Group AG. Le ripercussioni dell'imminente fusione sono state evidenti nelle attività pre-mercato in Svizzera, con le azioni UBS in rialzo dell'1,1% e le azioni Credit Suisse in rialzo dello 0,7%.

Michael Klien, analista della Zuercher Kantonalbank, ha dichiarato: "Consideriamo la chiusura dell'acquisizione un passo essenziale per avviare un trac processo di integrazione e garantire che le cose vengano realizzate".

Ha inoltre sottolineato che, nonostante il notevole cambiamento nel profilo di rischio di UBS, lo scenario presenta ancora un potenziale promettente per gli investitori.

La nuova traiettoria di UBS dopo la fusione

In un accordo concluso il 19 marzo, la principale banca svizzera ha acconsentito al pagamento di 3 miliardi di franchi svizzeri (equivalenti a 3,37 miliardi di dollari) insieme all'accordo di farsi carico di perdite fino a 5 miliardi di franchi.

Questo accordo riguardava il suo rivale più piccolo, che era sull'orlo del collasso dopo un forte calo della fiducia dei clienti. Questa situazione precaria ha spinto le autorità svizzere ad agire per aggirare una crisi bancaria più estesa.

Una volta completata la fusione, l’entità combinata supervisionerà un enorme patrimonio di 5mila miliardi di dollari, collocando UBS in una posizione di leadership nei mercati chiave. Di solito ci vorrebbero anni prima che la banca raggiunga una tale crescita organica.

La forza lavoro complessiva raggiungerà l’impressionante cifra di 120.000 dipendenti in tutto il mondo, nonostante i tagli di posti di lavoro previsti volti alla riduzione dei costi e alla sinergia delle operazioni.

Dopo la fusione, le azioni Credit Suisse verranno cancellate dalla SIX Swiss Exchange e dalla Borsa di New York, come da UBS. Inoltre, secondo il piano di scalata totale, agli azionisti del Credit Suisse verrà assegnata un'azione UBS per ogni 22,48 azioni possedute.

Affrontare le sfide e guardare avanti

L’acquisizione non è stata priva di sfide. Sergio Ermotti, amministratore delegato di UBS, ha messo in guardia dal presumere che l'operazione sia una fusione e ha messo in guardia sulle decisioni “dolorose” all'orizzonte.

Mentre la banca affronta le complessità legate all’acquisizione, secondo il Financial Times si è pensato di ritardare i risultati trimestrali fino alla fine di agosto.

Ermotti rimane imperterrito nonostante le complessità. Il suo ottimismo è alimentato dalla convinzione che la fusione rappresenti una straordinaria opportunità non solo per gli azionisti e i dipendenti, ma anche per i clienti e per il settore dei servizi finanziari svizzero.

La domanda rimane: cosa ne sarà della banca retail svizzera del Credit Suisse, considerata il “fiore all'occhiello” del gruppo? Nonostante i potenziali risparmi derivanti dall’integrazione in UBS, permangono preoccupazioni sulla portata dell’entità combinata e sui potenziali tagli di posti di lavoro.

Nonostante queste incertezze, Ermotti mantiene un fermo impegno per la piena integrazione e non si fa trac da sentimenti o nostalgie.

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Jai Hamid

Jai Hamid è uno scrittore appassionato con un vivo interesse per la tecnologia blockchain, l'economia globale e la letteratura. Dedica la maggior parte del suo tempo all'esplorazione del potenziale di trasformazione delle criptovalute e delle dinamiche delle tendenze economiche mondiali.

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