La proposta di riabilitazione di Mt Gox ha nuovamente incontrato un intoppo dopo che la scadenza per la presentazione è stata posticipata dopo aver ricevuto una risposta negativa da molti creditori. La settimana scorsa si è svolta una riunione in cui è stata presentata una proposta ai creditori. Ha affermato che i creditori possono ottenere il rimborso in Bitcoin , ma potrebbe essere possibile che i fondi non siano sufficienti per saldare tutte le richieste avanzate.
Si dice che il motivo principale del rifiuto sia che la maggior parte dei creditori vuole il rimborso solo in Bitcoin , invece di ricevere valuta fiat . Come riportato, vogliono ancora rimanere sul mercato. Bitcoin , che una volta veniva scambiato sopra i 10.000 dollari qualche mese fa, è ora nella fascia dei 6.000 dollari, il che può essere definito una vendita sottocosto per i creditori.
La scadenza per la proposta di riabilitazione di Mt Gox è stata prorogata dal tribunale
La scadenza per la proposta di riabilitazione di Mt Gox è stata fissata al 31 marzo dal tribunale. Tuttavia, dopo il recente rifiuto da parte dei creditori, il tribunale distrettuale di Tokyo ha prorogato la scadenza fino al 1° luglio di quest'anno. L'avviso pubblicato il 30 marzo ha rivelato che la proposta di riabilitazione subirà ulteriori modifiche per soddisfare le richieste dei creditori.
Mt Gox, che gestiva oltre il 70% delle Bitcoin nel 2013 e 2014, è fallito nel febbraio 2014 e ha dichiarato bancarotta dopo che gli hacker hanno rubato circa 850.000 BTC dai server di Mt Gox. Ulteriori indagini hanno ritenuto l' amministratore delegato colpevole di aver manipolato i libri contabili e di aver manomesso i registri. Alla fine, Mt Gox è rimasto con 141.600 BTC e 142.800 BCH. Nel 2018, il fiduciario della riabilitazione N. Kobayashi ha venduto BTC per un valore di 400 milioni di dollari, causando ulteriormente il crollo della maggior parte del mercato delle criptovalute.
La procedura fallimentare è stata interrotta dopo che Mt Gox ha avviato la riabilitazione civile nel giugno del 2018. Da allora, i creditori stanno aspettando, si spera, i loro soldi .
