- Il DOJ pubblica un rapporto di 83 pagine che descrive in dettaglio il piano che regola l'utilizzo della criptovaluta
- Il Dipartimento di Giustizia sta già sequestrando gli account crittografici utilizzati dagli hacker e accusando di frode gli scambi di criptovalute
La Task Force sulla criminalità informatica del DOJ spera di aumentare la regolamentazione delle piattaforme di criptovaluta
Dal 2010, il confine tra criminalità finanziaria tradizionale e criminalità informatica è diventato sempre più labile, un problema aggravato dall’avvento della pandemia di COVID-19. In risposta a questa nuova ondata di criminalità informatica, i servizi segreti statunitensi hanno fuso la task force sui crimini tron e la task force sui crimini finanziari in una nuova entità denominata Cyber Fraud Task Force (CFTF).
Il CFTF è stato creato in seguito alla decisione dei legislatori del Congresso di riportare i servizi segreti alle loro radici come ramo del Dipartimento del Tesoro. Mettere l'organizzazione in una posizione migliore per indagare sulla criminalità finanziaria abilitata al cyber. Nel rapporto di 83 pagine del DOJ, intitolato " Cryptocurrency Enforcement Framework ", il CFTF spiega il ragionamento alla base della mossa:
"L'attuale uso terroristico della criptovaluta potrebbe rappresentare le prime gocce di una tempesta imminente di utilizzo ampliato che potrebbe mettere a dura prova la capacità degli Stati Uniti e dei loro alleati di interrompere le risorse finanziarie che consentirebbero alle organizzazioni terroristiche di eseguire con maggiore successo le loro missioni mortali o di espandere la loro influenza .”
Il procuratore generale degli Stati Uniti William Barr
Il rapporto del DOJ segue la decisione del DOJ di presentare accuse penali e una causa civile contro BitMEX. BitMEX, un importante exchange di criptovalute, è accusato di non aver implementato misure di prevenzione delle frodi. Ciò si aggiunge al sequestro da parte del Dipartimento di Giustizia di 280 account crittografici collegati ad hacker nordcoreani.
Il rapporto è il secondo di questo tipo pubblicato dal CFTF e delinea la politica e la procedura di sicurezza informatica del DOJ, incluse ma non limitate ad aree come la protezione dei dati, le tecnologie emergenti e la criptovaluta.
Il rapporto, diviso in tre parti, inizia delineando gli usi legali e illeciti della criptovaluta. Il rapporto – diviso in tre parti – inizia delineando gli usi legali e illeciti della criptovaluta. Il rapporto prosegue poi parlando del Web 3.0 e del livello senza precedenti dent protezione dei dati che offre ai suoi utenti. La seconda parte del rapporto discute la legislazione che impone l'uso della criptovaluta e le sfide presentate ai legislatori dalla natura decentralizzata della criptovaluta.
La terza parte del rapporto esamina la spinta globale per regolamentare gli scambi di criptovalute. Sperano così di poter mitigare l'uso delle criptovalute negli schemi di riciclaggio di denaro.