In un recente rapporto della Task Force Crypto-Assets della BCE, la banca centrale delinea l'analisi che ha eseguito sul mercato delle criptovalute e i suoi effetti sul finanziamento globale.
In sostanza, il rapporto precisa che i cripto-asset non rappresentano una minaccia diretta per l’attuale mercato finanziario, poiché le normative già in vigore forniscono un monitoraggio adeguato. Tuttavia, la BCE ritiene che tutte le criptovalute, e in particolare Bitcoin , non dovrebbero uscire dal radar degli organismi di regolamentazione, poiché il monitoraggio costante è l’unico modo per prevenire interruzioni del mercato. Il rapporto afferma esplicitamente che:
Il settore richiede tuttavia un monitoraggio attento e continuo poiché i cripto-asset sono dinamici e i collegamenti con il settore finanziario più ampio potrebbero aumentare a livelli più significativi in futuro.
La principale preoccupazione della banca centrale è che i cripto-asset offrano un’opportunità di partecipazione anonima ad attività illegali di ogni tipo. Sebbene le politiche già in atto, principalmente le disposizioni antiriciclaggio (AML), stiano funzionando secondo le aspettative, la BCE ritiene che non esista ancora un quadro normativo conciso per quanto riguarda le criptovalute.
L’ostacolo principale alla creazione di un simile quadro è la varietà della legislazione locale nell’UE, che rende più difficile la creazione di regolamenti unificati.
In termini di potenziale, la BCE ritiene che le stablecoin abbiano prospettive migliori rispetto ai cripto-asset come Bitcoin . Secondo Francois Villeroy de Galhau, un policymaker della BCE, la banca centrale ha più fiducia nelle stablecoin e non Bitcoin .
D’altro canto, il presidente della BCE dent Draghi ha completamente ignorato l’idea che la banca centrale inizierebbe a emettere valuta digitale sostenuta dalla banca centrale (CBDC).