Il giudice distrettuale degli Stati Uniti Gonzalo Curiel nel secondo caso contro l'offerta iniziale di monete Blockvest ha ora cambiato la sua decisione a favore della Security Exchange Commission del paese.
L'anno scorso la società era stata portata in tribunale e lo stesso giudice si era pronunciato a favore di Blockvest affermando che le prove prodotte dalla SEC semplicemente non erano sufficienti per incriminare la startup per aver venduto i propri token BLV. La SEC non era poi riuscita a dimostrare che l’ICO vendesse titoli secondo le defi nizioni legali.
Apparentemente, le prove in realtà non erano sufficienti, ma ad un secondo esame delle prove appena prodotte nelle udienze di rifacimento dell'appello della SEC, il giudice ha scoperto che la società ha effettivamente condotto una campagna ICO sui social media, che costituisce un'offerta pubblica. L'imputato aveva contestato che le loro monete fossero state offerte a un piccolo gruppo di soggetti di prova composto da trentadue individui che ricevevano una somma inferiore a diecimila dollari ($ 10.000).
SEC d'altro canto; umiliati al primo tentativo, hanno cercato di incriminare la società per aver venduto offerte non registrate e “fraudolente”. La startup aveva anche creato un sigillo con il nome Blockchain Exchange Commission che somigliava al logo della SEC.
Anche il fondatore e amministratore delegato della startup Reginald Ringgold ha tentato di presentare documenti al tribunale senza l'approvazione dei suoi avvocati. Ciò ha portato il loro avvocato a rifiutarsi di difenderli a metà del procedimento.
Il giudice ha basato la sua nuova decisione sulla base del fatto che l'imputato era apparentemente incerto riguardo alle sue affermazioni iniziali e le prove appena trovate erano sufficienti per ritenere la loro raccolta fondi come ICO di titoli secondo il test di Howey.
