L'Assemblea nazionale francese ha votato per approvare nuove regole di licenza per le società di criptovalute che operano nel paese come parte di un disegno di legge più ampio che mira ad armonizzare la legge francese con gli standard dell'Unione Europea. Il totale dei voti è stato di 109 favorevoli e 71 contrari, a seguito di una spinta dell'industria che ha portato le disposizioni ad assumere una forma più indulgente di quanto inizialmente proposto. Questa spinta normativa è stata avviata dopo il crollo di FTX e dovrebbe rappresentare un passo avanti per le norme previste a livello europeo.
Secondo la nuova legge, a partire da luglio 2023, le società che offrono servizi crittografici devono registrarsi presso l'Autorità per i mercati finanziari (AMF) secondo un processo di registrazione più robusto. Quelli già registrati secondo le disposizioni antiriciclaggio non dovranno registrarsi nuovamente fino al completamento del periodo di transizione del MiCA, probabilmente nel 2026. Il disegno di legge sarà ora inviato al dent francese Emmanuel Macron per l’approvazione.
La nuova proposta di registrazione stabilisce standard più elevati per i fornitori di servizi crittografici
Il sistema di registrazione recentemente proposto imporrebbe standard normativi più elevati ai fornitori di servizi crittografici, come una governance rafforzata e regole per la separazione dei fondi, un’informativa trasparente sui rischi e politiche sui conflitti di interessi. Sebbene questo sia un passo nella giusta direzione, non è un sostituto adeguato del più ampio quadro MiCA dell’Unione Europea, che entrerà in vigore più di un anno dopo il voto finale.
Anne-Sophie Cissey, responsabile legale e conformità presso la società di servizi crittografici Flowdesk con sede a Parigi, ha espresso la sua preoccupazione che i requisiti stabiliti dalla normativa francese potrebbero essere troppo elevati per essere soddisfatti dalle aziende più piccole, portando a uno svantaggio competitivo rispetto a quelli di altri paesi. giurisdizioni. Faustine Fleuret, capo del gruppo di lobbying francese ADAN, ha osservato che queste misure sono necessarie per garantire la protezione dei consumatori, ma ha avvertito che potrebbero allontanare nuove start-up dall'Europa. Cissey ha fatto eco a questo sentimento, sottolineando che rispettare le normative “sarà sicuramente più difficile per i progetti più piccoli”.
Raggiunto un compromesso tra i politici francesi e l'industria delle criptovalute
In seguito al crollo del colosso degli scambi di criptovalute FTX a novembre, il senatore social-liberale Hervé Maurey ha proposto un emendamento a dicembre per richiedere alle aziende francesi di criptovaluta di ottenere una licenza dall'AMF entro il 1° ottobre 2023.
Tuttavia, l'industria delle criptovalute si è opposta all'emendamento e il senatore liberal-centrista Daniel Labaronne ha proposto una registrazione più raggiungibile con una scadenza nel 2024. Ciò ha costituito un compromesso tra i politici e l’industria, prevedendo disposizioni più blande rispetto a quelle proposte dal disegno di legge originale. Fleuret lo ha accolto come “un passo nella giusta direzione”, affermando che proteggerebbe gli investitori preservando l’innovazione e la creazione di imprese in Francia.