Un ex dirigente dell'importante exchange di criptovalute sudcoreano Coinone, conosciuto pubblicamente come Mr. Jeon, ha ammesso l'accusa di aver accettato tangenti per un ammontare di quasi 2 miliardi di won (1,51 milioni di dollari) per la quotazione esclusiva di alcune criptovalute sulla piattaforma.
Questa preoccupante rivelazione, riportata per la prima volta dall'agenzia di stampa locale Yonhap, ha scosso la sfera delle criptovalute, mettendo in dubbio l'integrità di altri scambi di criptovalute nativi e innescando un'indagine a livello nazionale da parte dei regolatori coreani.
Le accuse: un approfondimento sul caso Coinone
Jeon, che in precedenza dirigeva il processo di quotazione di Coinone, è stato incriminato per aver fornito quotazioni esclusive a criptovalute dubbie, tra cui "Furiever Coin". È importante sapere che da allora questa risorsa è stata collegata a gravi indagini penali riguardanti rapimenti e omicidi nel ricco distretto di Gangnam a Seoul.
Un socio, il signor Ko, ha orchestrato la presunta tangente e facilitato gli elenchi matic , contribuendo allo scandalo che ora minaccia di offuscare la reputazione di Coinone.
Ulteriori complicazioni riguardano un altro membro del team di quotazione di Coinone, la cui dent rimane nascosta. Sebbene siano stati implicati nelle accuse, i loro rappresentanti legali hanno affermato la necessità di ulteriore tempo per esaminare le prove prima di rispondere ufficialmente alle accuse. La prossima udienza in tribunale è fissata per il 15 giugno.
Le conseguenze: un effetto ripple sulla sfera delle criptovalute della Corea del Sud
Le implicazioni di questo scandalo vanno oltre Coinone. È stato suggerito che ben 45 criptovalute, che costituiscono circa il 25% dei token quotati su Coinone, potrebbero essere coinvolte in questo schema illecito. Date le dimensioni del mercato delle criptovalute della Corea del Sud, valutato a circa 19.000 miliardi di won (19,3 miliardi di dollari), le ricadute potrebbero avere un impatto significativo sul sentiment degli investitori.
Sulla scia dello scandalo Coinone, gli avvocati coreani stanno esaminando altri scambi di criptovaluta nativi per scoprire ulteriori attività illegali. Questo ammonimento sottolinea la necessità di maggiore vigilanza e regolamentazione in un mercato in rapida crescita e attenzione pubblica.
Questo dent e il recente crollo della stablecoin algoritmica LUNA hanno allertato le autorità di regolamentazione sudcoreane. Terraform Labs, la società madre sudcoreana di LUNA, ha assistito a una drastica caduta in disgrazia che ha provocato enormi perdite di mercato, aggiungendosi al clima di sospetto che circonda gli scambi locali di criptovaluta.